Negli ultimi anni il motore della modernizzazione sta cambiando le posizioni lavorative della donna, nonostante sia innegabile che molti ruoli apicali siano ancora principalmente occupati da uomini. Per questo volevamo mettere a rilievo la storia di una giovane donna, Alessandra Scapin che ha raggiunto il ruolo di direttrice Marketing e Comunicazione attraverso lo studio, la costanza e l’impegno.

Indice 

 

Chi è Alessandra Scapin?

 

Classe 89′, laurea Magistrale in marketing Management, conseguita presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi (Milano) il 13 Dicembre 2013

Alessandra Scapin Nasce a Cittadella, in provincia di Padova nel 1989. È stata una bambina fortunata: fin da piccola i suoi genitori  le hanno lasciato la piena libertà di scoprire le sue passioni e di essere se stessa.  Dopo il diploma al liceo linguistico, ha scelto di frequentare economia alla Bocconi… ricorda di aver cominciato a preparare il test d’ingresso quasi un anno prima e la paura di non farcela che ha provato il giorno del test.
Poi però le è arrivata la conferma di ammissione e da lì la sua strada è diventata ancora più difficile: si è dovuta trasferire da un paesino di 3000 abitati a Milano, a soli diciott’anni, non è stato facile, inoltre i corsi all’università erano fitti e densi. Si ricorda il senso di sopraffazione che all’inizio la turbava: Ce l’avrebbe fatta? Deluderà tutti? Sarà all’altezza? Ma le sfide l’hanno sempre attratta.

Arriva da una famiglia imprenditoriale: suo nonno Scapin Pietro ha fondato l’azienda che ora è gestita da suo padre Scapin Ugo e da suo zio Nicola, tutte persone estremamente determinate. Suo padre prima, e gli anni alla Bocconi poi, le hanno insegnato che “se vuoi, puoi”: lo studio, la costanza e l’impegno premiano sempre. Per questo cerca di non mollare mai e combatte sempre per raggiungere i suoi obiettivi, perché la vita premia sempre gli sforzi.

“Ci sarà sempre un nuovo tetto da sfondare o un pregiudizio da abbattere ma le donne sono carri armati. Dobbiamo solo avere perseveranza e fiducia in noi stesse”. 

 

 

Che lavoro  fa attualmente e perché ha scelto di lavorare lì?

 

Attualmente è Direttrice Marketing e Comunicazione di IMG SPA, il leader europeo per la produzione di perni e boccole delle catene per trattori e scavatori. 

La sua azienda vuole evolversi ed espandersi anticipando il mercato. Un forte cambiamento che sta coinvolgendo la realtà su più fronti, lavorando su leve che sono diventate fondamentali per essere un’azienda di successo nel prossimo futuro.

Per questo futuro dinamico la sua azienda intende investire su nuovi fronti, guardare a nuove possibilità di sviluppo puntando a raggiungere nuovi mercati e creare nuovi prodotti, mantenendo alti i livelli di qualità e servizio che da sempre li hanno contraddistinti con i loro clienti. I.M.G. hanno deciso anche di investire sempre di più in marketing e comunicazione sia online che offline.

I loro obiettivi in questo caso sono molteplici: estendere la notorietà del marchio, diversificare i clienti, divulgare le competenze tecniche che la contraddistinguono, aumentare la presenza sul territorio nazionale e internazionale. Ecco perché ha scelto di lavorarci: un’azienda dinamica, che strizza l’occhio al futuro.

Quali sono le maggiori difficoltà che ha trovato nel suo percorso?

 

C’è un tema che solleva ossia quello del gender gap, che in Italia si fa fatica ad affrontare e risolvere. Esiste un ministero, quello per le Pari opportunità, che è competente in questa materia: dal 1997, anno in cui è stato istituito, non è riuscito a promuovere politiche in grado di cancellare quella disparità. Vero che il background culturale è difficile da scardinare, ma il fatto che il nostro Paese sia al 76esimo posto nel mondo per la parità di genere – stessa posizione del decennio scorso – fa pensare che troppo poco si sia fatto per rimuovere quei macigni che le donne italiane si trascinano dalla nascita. Solo per essere nate donne, appunto.

Parte con questa premessa per riassumere tutte le difficoltà che una donna trova nel fare carriera.

Le sue difficoltà sono state il doppio a causa della sua giovane età, e le viene da sorridere mentre lo dice perché lei stessa ha usato la parola “a causa”…. Perché purtroppo non esiste una meritocrazia vera e propria, dove le persone vengono valutate per le proprie competenze e non per altri assurdi preconcetti.

Quello che è per lei l’Italia del futuro, un sistema di meritocrazia genderless.

Secondo Alessandra Scapin, aumentare la partecipazione femminile a tutti i livelli non è più soltanto un tema etico, ma è un punto fondamentale per il business, per non perdere talenti femminili che possono contribuire al successo delle aziende, in un momento dove i talenti sono diventati una merce rara per tutte le organizzazioni.

Una delle principali domande che abbiamo voluto chiedere alla dott.essa Alessandra Scapin è stata la seguente 

Quanto è importante la digitalizzazione aziendale nel tuo settore?

 

Ci dichiara che le trasformazioni che stanno vivendo contribuiranno a delineare i contorni dell’azienda del futuro. L’azienda del futuro, a suo avviso, ha 3 priorità: digitale, sostenibilità e fiducia.

“La prima priorità, per rispondere alla domanda. La trasformazione digitale comporta un approccio strategico che ripensi i modelli di lavoro e crei un’organizzazione efficiente, flessibile e resiliente davanti al cambiamento.”

Ci descrive come la pandemia abbia accelerato questa trasformazione, rendendola più impellente.

Il problema rilevato, è che i numeri dicono che solo il 54% ha sviluppato un piano per la trasformazione digitale e il 38% sta accelerando i propri piani di trasformazione digitale dopo la pandemia.

Il tema della digitalizzazione delle imprese a suo avviso è strettamente collegato al marketing.

La digitalizzazione ha molte connessioni e sviluppi sulla società e sul modo di fare impresa, non a caso si parla di industria 4.0 e di nuovi modelli di business, ma rappresenta molteplici sfide che le aziende di oggi devono essere pronte a cogliere.

Questo vale anche per la comunicazione e del marketing. Se da un lato la comunicazione, negli ultimi anni, ha subito un radicale cambiamento attraverso l’avvento di internet e dei social media; lo stesso vale per il marketing. Questo cambiamento ha portato a un ventaglio più ampio di innovazioni e azioni al servizio delle aziende che vedono la digitalizzazione e l’innovazione fondamentali per le strategie di marketing e la gestione aziendale.

 

“Se la digitalizzazione porta le aziende verso il futuro, il marketing può agevolare il processo.” L’impatto delle “nuove tecnologie” nella vita quotidiana è un fenomeno al quale ci stiamo abituando, chi con fatica, chi con entusiasmo.

Sottolinea come siano i “millennials”,  e la generazione fino all’inizio del nuovo millennio i protagonisti della rivoluzione digitale. Nati in un mondo in continua evoluzione e sempre connesso e di base molto curiosi, che hanno cambiato le modalità di interazione tra persone e quindi i modelli di business di oggi e di domani.

Quali consigli vorrebbe dare alle donne che come lei  vogliono fare carriera ed avere successo?

 

Tutte le interviste a cui ha risposto in questo periodo, le viene sempre posta questa domanda, come se ci fosse un sacro graal di cui lei è a conoscenza e che invece non esiste.

Ci testimonia che semplicemente col senno di poi è sempre tutto più facile. Spesso si ritrova a pensare a lei all’università, o neolaureata, con aspirazioni, speranze e al contempo nessuna conoscenza del mondo del lavoro.

Il lavoro è come una relazione, pian piano scopri pro e contro e i consigli di chi ci è già passato fanno comodo, ma nessuno ci conosce meglio di noi stesse.”

Quello che si sente di dire alle giovani donne che vogliono fare carriera che ci leggono, sono piccoli e semplici consigli, che ha imparato con la sua esperienza:

 

  • Essere curiosa. Assorbire tutto ciò che si ha intorno: informazioni, comportamenti, notizie, approcci. Prendere appunti, fare domande, non dare nulla per scontato e non fermarsi a fare il proprio compitino;

 

  • I primi anni di lavoro sono quelli dove si può osare di più. Lasciare un lavoro che non ci piace per iniziare da capo nel settore che ami, facendo sacrifici e magari qualche rinuncia economica ci permetterà di focalizzarsi su cosa si voglia fare della propria vita. In questa fase non concentrarsi solo su fattori come contratto o stipendio. I soldi vanno e vengono, le esperienze una volta che le vivi ci rimarranno per sempre.

 

  • Sempre avere chiaro il tuo obiettivo, non farti trascinare dagli eventi. Non farsi scegliere, ma scegliere. Se il proprio obiettivo è lavorare nel marketing, non avere paura ad accettare uno stage nel call center nella azienda dei propri sogni: ci permetterà di aprire gli occhi, e le porte. L’obiettivo può anche variare nel tempo, si può ricalibrare, si possono incontrare ostacoli e bisogna usarli a proprio favore, imparare e non perdere mai di vista ciò che vuole essere e dove vuole arrivare.

 

 

Lei non ha sempre saputo cosa volesse fare da grande, ma ha sempre saputo il tipo di donna che voleva essere: una donna indipendente, alla guida del proprio percorso.

Ultima cosa che si sente di dirci è: le responsabilità fanno paura.

Le prime volte in cui si è ritrovata in ruoli di responsabilità, che fossero importanti decisioni di budget o di ordine strategico, la sua reazione è stata, nell’ordine, la seguente: la paralisi e successivamente la fuga.

Della serie che si chiede dove sia la porta. Ironizza, ma in realtà non scherza.

Era davvera e seriamente preoccupata, in una maniera del tutto irrazionale.

Assumersi certe responsabilità fa paura, ma è così che si impara e si cresce. Non esistono altre strade. Quindi ci rassicura: non abbiate paura, ci siamo passati tutti. Imparate ad essere più indulgenti con i vostri errori, dall’altro a rischiare e sbagliare di più.

“Ripetete questo mantra: decidi, sbaglia, impara.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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